Oggi quello stile, fatto di scelte grafiche decise ma armoniose, sembra essersi in parte smarrito in favore di soluzioni più standardizzate. Ma la moda – e con essa il design sportivo – è ciclica, e non è un caso se queste maglie tornano a incantare collezionisti e appassionati. Cimeli dal fascino senza tempo che restano impresse non solo per i trofei vinti, ma per aver segnato un’estetica che ancora oggi fatica a trovare eguali.
Nel volley moderno è sempre più difficile trovare divise che colpiscano il pubblico. Alcuni tentativi di originalità, però, resistono: come la maglia di Piacenza, che porta impresso lo skyline cittadino, o quella di Perugia, con le sue inconfondibili fiamme che ne hanno fatto un marchio visivo. Eppure, la ressa di sponsor che occupano ogni spazio disponibile finisce spesso per oscurare la grafica e i pattern, soffocandone l’identità visiva.
Proprio per questo spicca l’esempio di Verona, che in questa stagione ha presentato una maglia più pulita e libera, dove il design respira e torna a comunicare stile, carattere e senso di appartenenza. Un segnale che, forse, l’estetica sportiva ha ancora spazio per raccontare storie memorabili.