«La questione delle tachicardie è iniziata dopo la tappa di VNL a Rotterdam, con la Nazionale – racconta Simone -. Siamo tornati in Italia il lunedì e come da prassi, una volta a Roma, siamo stati sottoposti a una serie di visite mediche specifiche al CONI. Novantanove volte su cento le visite si rivelano tranquillissime, con nulla da segnalare; invece, durate la mia prova sotto sforzo, i medici hanno registrato un episodio di tachicardia. Personalmente, non le ho mai avvertite giocando, ma gli strumenti non mentivano».
«All’inizio lo staff medico pensava potesse essere qualcosa di molto grave, a livello ventricolare – continua -. Mi hanno fermato subito, hanno proseguito con esami strumentali, come uno studio elettrofisiologico; poi hanno deciso di compiere un primo intervento. Successivamente abbiamo provato con una cura di farmaci. Speravamo che potesse bastare invece, dopo venti giorni, durante un nuovo controllo sotto sforzo, ho avuto un episodio ancora più brutto. È stato molto difficile mentalmente: non sapevo nemmeno se sarei mai più potuto tornare a giocare».
«Ho dovuto subire un secondo intervento al San Raffaele di Milano: è durato cinque ore e mezza, mi hanno rivoltato come un calzino, ma sono stati eccezionali. Hanno individuato due focolai sopraventricolari da cui partivano le tachicardie. Dopo la seconda operazione ho atteso un altro paio di settimane, ho rifatto la prova sotto sforzo e tutto è andato liscio. Pian piano sono tornato ad allenarmi, ho ripreso il mio cammino; ora sono ormai passati sette mesi dall’operazione e non ci sono più stati episodi».
Come ti senti oggi?
«Mi sento bene – risponde sollevato Simone Anzani -. Dopo le vicissitudini estive, ho ripreso con gradualità a entrare in campo, a ritrovare il ritmo di gioco, a livello sia fisico che tecnico. Mi sento pienamente recuperato, ma è comunque un processo lento. Dopo tanti mesi che sei fuori dal campo, fuori dalle rotazioni di squadra, è sempre necessario un certo periodo di ambientamento. Alla prima partita da titolare, l’andata contro Catania, a parte l’emozione dopo la sofferenza di quest’estate, mi sentivo come alle prime armi; come essere all’esordio. Credo che ad affrontare la situazione mi abbia aiutato nel complesso anche il mio modo di fare: cercare di esser sempre positivo, solare, anche nei momenti di difficoltà».
C’è una grande novità oggi a casa Anzani. Simone e Carolina avranno un secondo figlio!
«Dopo mesi orribili, è stata la notizia più bella che potessi ricevere: diventeremo genitori per la seconda volta! Alla fine noi papà in verità non facciamo niente, siamo solo di supporto».