"Il QI della pallavolo deriva dal fatto di aver giocato così tanto, in modo quasi naturale. E con la famiglia di pallavolisti da cui provengo, è quasi implementato nel mio DNA. Sono cresciuta con il gioco, ne so molto, quindi il mio quoziente intellettivo di pallavolo è molto alto, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di palleggiatrice".
La promettente palleggiatrice statunitense conta sul grande sostegno della sua famiglia al Campionato del Mondo, che la incoraggia con messaggi e chiamate.
"Tuttavia, non mi stanno obbligando a fare nulla, mi stanno solo incoraggiando e sostenendo nel gioco. Mio padre mi manda molti messaggi e mi dice: 'Ehi, vai là fuori, sii te stessa, sii la giocatrice competitiva che sei, gioca a pallavolo'".
Quando non è in palestra, si può trovare Charlie in spiaggia, a giocare ancora un po' di... beach volley.
"Vivo sulla spiaggia di casa e siamo là fuori quasi ogni settimana, a divertirci. Mi aiuta anche a migliorare le mie prestazioni in palestra. Il controllo della palla in spiaggia è molto difficile e questo si traduce nel gioco. Si aggiunge al quoziente intellettivo della pallavolo, ossia la capacità di fare tutte queste ripetizioni. È sicuramente il mio secondo sport, lo adoro".
La giovane Fuerbringer sogna di esplorare la pallavolo all'estero.
"Il mio obiettivo dopo l'università è sicuramente quello di giocare da qualche parte all'estero, in Europa, fuori dal mio Paese. Voglio esplorare il mondo".
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