VW: Cosa rende diversi gli incontri e gli allenamenti in Italia e in Giappone?
Mayu: In generale, l'atmosfera durante le partite in Giappone è più tranquilla, soprattutto quando serviamo. Qui in Italia, a prescindere dall'ora del giorno, c'è molto tifo e gente che suona i tamburi. Sento anche che qui c'è più vicinanza tra giocatori e tifosi. Per quanto riguarda gli allenamenti, in Giappone ci allenavamo per più ore, ma qui in Italia c'è più passione e intensità. Con il mio precedente club, di solito arrivavamo ben prima dell'allenamento per prepararci, ma qui sono rimasto sorpreso nei primi giorni nel vedere che molti dei miei compagni di squadra arrivavano poco prima dell'orario di inizio e andavano subito in campo.
VW: Qual è stata finora la tua sfida principale in Italia?
Mayu: La lingua. Ho imparato l'italiano da un interprete, da YouTube e anche in allenamento. Mi sembra di imparare nuove parole ogni giorno, ma è ancora difficile usarle nella vita quotidiana. Sono stato aiutato da un interprete, così posso comunicare con i miei compagni di squadra e con lo staff tecnico, che ha espresso il desiderio di ascoltare sempre i miei pensieri, il che è fantastico. Ma venendo da oltreoceano, credo che la comunicazione diventi ancora più importante. Penso che esprimere i miei pensieri attraverso le parole sia essenziale e a volte mi sento frustrato durante le partite quando non escono.
VW: A Firenze la squadra ha giocatori provenienti da diversi Paesi, come Italia, Ucraina, Cuba, Stati Uniti e Svezia. Com'è stato vivere con persone di culture così diverse?
Mayu: La prima cosa che ho notato è che ogni persona ha un proprio approccio alle cose. Durante gli allenamenti, ad esempio, noto sempre che i giocatori italiani si impegnano con maggiore intensità rispetto agli altri. Non vedo l'ora di aumentare la mia intensità e raggiungere il loro stesso livello.
VW: Hai già avuto modo di esplorare la città?
Mayu: Quando sono arrivata qui, la mia priorità principale era quella di sistemare la mia casa, quindi non ho avuto molto tempo per esplorare la città. Ma sono riuscita a visitare il Duomo di Firenze e Ponte Vecchio. La città è molto bella e mi piace passeggiare e osservare gli edifici. L'ambiente è molto diverso da quello del Giappone e sento di essere in Italia.