Italia - Giappone: la sintesi della partita
Velasco sceglie un sestetto composto da Alessia Orro al palleggio, Paola Egonu opposta, Anna Danesi e Sarah Fahr al centro, Myriam Sylla e Alice Degradi di banda, con Monica De Gennaro libero.
L’Italia parte bene e alza subito il muro con Degradi e Fahr: 8-4. Le nipponiche si aggrappano a Sarina Koga, ma non basta.
Degradi e Sylla trascinano le loro compagne. Pur senza trovando un solo punto diretto in attacco dal centro, le azzurre dominano di fatto il parziale chiudendolo sul 25-17.
In avvio di secondo, Orro varia di più il gioco servendo con maggiore frequenza Fahr ed Egonu, che trovano punti pesanti per portare le azzurre sul +3.
Sul 13-9, il ct asiatico Masayoshi Manabe è costretto al time out. Al rientro in campo, le azzurre firmano ancora tre punti consecutivi e la panchina giapponese ferma nuovamente il gioco.
Sul 18-10 entra in campo Gaia Giovannini in banda al posto di Sylla. Il set scivola via senza patemi per Danesi e compagne. A mettere il sigillo sul 25-17 è un attacco della solita Degradi.
La schiacciatrice di Vallefoglia è carica a mille e continua ad attaccare forte anche in avvio di terzo set. Koga non ci sta e sono i suoi attacchi a tenere a contatto le giapponesi, che trovano buone soluzioni anche con Arisa Inoue, entrata sul parquet con il piglio giusto al posto di una spenta Mayu Ishikawa.
Velasco mette in campo Marina Lubian al posto di Fahr e sul 15-12 per le avversarie chiama un time out.
Inoue è immarcabile e un suo doppio ace porta la sua squadra sul +5. Velasco inserisce Caterina Bosetti al posto di Degradi in seconda linea per provare a mettere a posto ricezione e difesa. L’Italia accorcia a -2 grazie a due rigiocate finalizzate da Sylla ed Egonu. Manabe chiama quindi il time out sul 18-16.
Le asiatiche non concedono un cambio palla e sfruttano una nuova incertezza in ricezione delle loro rivali per portarsi sul +4. Sul turno di servizio di Egonu, Ekaterina Antropova entra in campo per alzare il muro. L’Italia si porta a -2, ma non basta. L’errore finale in attacco della stella di Scandicci consegna il terzo set alle avversarie, che accorciano le distanze sigillando il terzo parziale con il punteggio di 25-21.
In avvio di quarto set rientra Fahr e si fa subito notare in attacco e a muro. Un attacco al fulmicotone di Egonu porta subito le atlete tricolori sul +5. Tre errori in attacco di Sylla, Fahr e Bosetti riportano però le asiatiche quasi a contatto fino al -2.
Un primo tempo di Danesi e una bordata di Sylla allargano nuovamente il divario. Il massimo vantaggio arriva con il 16-10 al termine di uno scambio lungo che premia le italiane. Il distacco è ormai incolmabile e le giocatrici tricolori amministrano senza dare particolari segnali di cedimento, con Antropova che rientra in diagonale con Carlotta Cambi al palleggio siglando due punti pesanti.
Sul 20-16, Velasco vuole vederci chiaro e chiama un time out. Orro va sul sicuro e serve Egonu (top scorer con 27 punti totali) per tre volte di fila, con l’opposta che premia la sua scelta mettendo sempre a terra la palla.
Sul 24-20, è un muro di Fahr a far esplodere di gioia le azzurre che possono così festeggiare la vittoria della VNL.
Al primo appuntamento ufficiale sulla panchina azzurra, Velasco alza così al cielo il primo trofeo al primo tentativo.