Stella Nervini, Italy

Un risultato incredibile quello della nazionale femminile alla Volleyball Nations League 2025: terzo oro in quattro anni, 15 vittorie su 15 partite disputate, con la striscia di imbattibilità delle ragazze di Velasco che prosegue da 29 partite. Insomma, un successo sotto tutti gli aspetti, fatta eccezione per l’infortunio di Alice Degradi.

Una cavalcata che non solo ha consolidato la posizione dell’Italia come superpotenza mondiale ma ha anche messo permesso l’esaltazione di nuovi talenti, tra cui spicca la figura di Stella Nervini.

Nata a Milano il 10 settembre del 2003, la giovane schiacciatrice si è affermata come una delle rivelazioni del torneo, grazie al suo ruolo integrante nello scacchiere di Velasco, portando alla squadra tanto quanto questo viaggio ha regalato a lei.

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Dalle giovanili al sogno azzurro

La carriera di Stella Nervini è un esempio di crescita costante e precoce affermazione. Da Milano si sposta subito a Firenze, la città della sua famiglia, e poi a Roma per giocare tra le giovanili e la Serie B1 con la Volleyrò, esordiendo a 14 anni. Nel 2020 il passaggio al Club Italia per esordire in A2 a 17 anni, e nella stagione 2022-23 il trasferimento a Chieri in Serie A1, lasciando subito il segno contribuendo alla conquista della WEVZA Cup e della Challenge Cup. Da lì il passaggio per Bergamo prima e a Firenze poi, fino al prossimo ritorno a Chieri per la stagione 2025-26.

La sua traiettoria sportiva l’ha vista da subito protagonista in azzurro a livello giovanile. Con l’under-18 ha conquistato l’argento ai mondiali del 2019, per poi partecipare alla stessa competizione anche con le nazionali under-20 e 21 (2021, 2023) dove è stata premiata anche come miglior schiacciatrice del torneo.

Il primo successo arriva nel 2024 con la vittoria degli Europei under-22, a coronazione della certezza di come Stella Nervini non sia mai stata una meteora, bensì un prospetto generazionale, talentuosa, solida e abituata a competere ai massimi livelli fin dagli albori della carriera.

Arrivano infatti le prime convocazioni in nazionale maggiore, nel 2024, e dopo un anno, con la VNL nel cassetto, Nervini si definisce una giocatrice “maturata molto”, arricchita da una grande consapevolezza delle sue doti e dei miglioramenti che in futuro la possono portare ad essere tra le giocatrici più dominanti del panorama pallavolistico.

La sua VNL 2025

Nel primo grande torneo con la nazionale maggiore, Stella Nervini ha dimostrato di avere numeri interessanti, totalizzando 54 punti, di cui 50 in attacco, 2 a muro e 2 al servizio, mantenendo una percentuale di successo in attacco del 38.76%. Di questi, 15 (14 in attacco, 1 a muro) sono arrivati nella sfida dura e affascinante contro il Giappone, in una prova di grande personalità, tecnica e posizione.

Ma il momento più drammatico e al contempo decisivo della VNL di Nervini è arrivato durante la finale contro il Brasile, quando durante il secondo set Alice Degradi è dovuta uscire per un infortunio al ginocchio sinistro. In un frangente colmo di pressione, Stella è entrata in campo con la solita lucidità che la contraddistingue, mettendo a segno 7 punti cruciali per la vittoria dell’oro. Se ancora si considerava una promessa, lì è diventata protagonista.

E non sono solo i numeri a contare, ma l’efficienza con cui vengono realizzati. La sua percentuale di successo in attacco, con picchi del 46.67% contro il Giappone e 44.00% contro la Cina, è un dato che salta all’occhio. La sua capacità di mantenere questa efficienza, anche subentrando in una finale di VNL (38.89% contro il Brasile), è un indicatore chiave della sua maturità tecnica e della sua forza mentale.

Il futuro del volley azzurro

È così che abbiamo assistito alla definitiva consacrazione di Stella, una nuova certezza per la nazionale italiana, soprattutto in un momento di emergenza come questo che precede il prossimo campionato mondiale in Thailandia.

Dopo i mondiali con l’under-19, l’under-20 e l’under-21, abbiamo una buona sicurezza di vederla anche ai primi mondiali con la nazionale maggiore, con l’assoluta certezza di trovare il suo nome tra le giocatrici che vestiranno la maglia azzurra almeno per i prossimi dieci anni.