Anche nel secondo set, la nazionale campione olimpica affronta meglio le prime azioni rientrando subito aggressiva (1-3). Le azzurre ci mettono il proprio nelle coperture tenendo vivi diversi palloni. Le avversarie sono più tenaci dall’attacco e si accendono trovando soluzioni anche difficili, ma Danesi e compagne sono abili nel toccare a muro e contenere i colpi americani. Pregevole il punto del 14 pari di capitan Anna Danesi che con tre muri consecutivi, l’ultimo vincente, riesce a ottenere margine per la propria nazionale. Le azzurre continuano nella loro impresa, con l’entrata in campo del doppio cambio di Carlotta Cambi e Ekaterina Antropova per Alessia Orro e Paola Egonu. Questa scelta tecnica si rivela vincente poiché sono proprio Cambi e Antropova che siglano gli ultimi tre punti del parziale. È il pallonetto di Cook coperto da Antropova a muro a concedere alle azzurre quattro set point. Ci vogliono solo due tentativi.
La prima giocatrice ad entrare a referto per le azzurre nel terzo set è Sarah Fahr a muro. L’azione italiana cresce d’intensità con colpi profondi e giocati d’intelligenza. Danesi, sempre a muro, ferma Skynner per il punto del +3 (6-3). Paola Egonu in attacco alterna attacchi lunghi e profondi e pallonetti in mezzo al campo. Le americana provano a restare nel match, pur commettendo qualche errore di troppo, e le azzurre si dimostrano allo stesso tempo tenaci tanto da incrementare il proprio vantaggio fino al +5 (15-10). A metà parziale Velasco mette in campo anche Alice Degradi al posto di Caterina Bosetti. L’intensità dell’azione americana cresce e le azzurre, nel primo momento di difficoltà vero e proprio, commettono qualche errore di troppo e non riescono a giocare al loro meglio (20-19). Il finale di terzo set mette in mostra il meglio della pallavolo italiana: Paola Egonu guadagna dall’attacco il match point (24-22) ed è sempre lei a segnare il punto finale.