Lega Volley Femminile A1 2024/25 - News.

Isabelle Haak SUPERCOPPA ITALIANA 2024-25

Nei paesi scandinavi c’è l’ormai famosa consuetudine, che a noi del clima Mediterraneo ha sempre fatto sconcerto, di lasciare bambini e bambine nei passeggini all’aperto durante i primi anni di vita, anche alle temperature più estreme.

Una tecnica, se così vogliamo definirla, che permette di rafforzare le difese immunitarie, sviluppando una maggiore resistenza alle malattie e abituarli fin da subito a vivere l’ambiente esterno. Seguendo il ragionamento dei paesi nordici, viene da pensare che Isabelle Haak fuori al freddo con temperature di -10° ci sia proprio nata.

L’opposto di Conegliano è la giocatrice più vicina al concetto di MVP che tanto ci fa gasare – spesso anche storcere il naso, e chissà che la sua naturalezza nel dominare passeggiando non si sia sviluppata proprio con i pisolini nel passeggino sotto le nevicate della Scania.

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Nata per resistere, programmata per vincere

Siamo nella Svezia del sud, a un’ottantina di chilometri da Malmo, in quella regione che si affaccia sullo stretto di Ørsend e guarda alla Danimarca. Il suo è un piccolo paese, Perstorp, di circa sei mila anime, non il luogo dove ci aspettiamo di veder nascere un’icona del volley.

La consapevolezza arriva a 11 anni, quando con le sue compagne si diverte nelle competizioni giovanili e capisce di avere un dono incredibile, che le permette di schiacciare come nessuna delle altre alimentando la sua voglia di vincere man mano che il pubblico aumenta e rimane sbalordito

Seguendo le orme della sorella Anna, di tre anni più grande, tra le fila di Cuneo la scorsa stagione, Isabelle entra nel mondo della pallavolo professionistica. Un percorso che inizia da giovanissima, nella squadra più vincente degli ultimi trent’anni del campionato svedese, l’Engelholms, dove esordisce a soli 13 anni.

Isabelle Haak Svezia

Isabelle Haak Svezia

Dalla Nazionale al primo titolo

Un anno più tardi i colori sono invece quelli della nazionale maggiore, con cui esordisce contro la Lettonia in un momento di svantaggio. Pressione? Molta. Problemi? Zero. Isabelle entra e la risolve; segna punti importanti e la partita è vinta. È già il nuovo idolo degli svedesi.

Ritornando al club, dopo i tempi tecnici di ambientamento e maturazione – parliamo sempre di una ragazza che frequenta le scuole medie – è nella stagione 2014/15 che la minore delle sorelle Haak crea il panico, portando la compagine di Ängelholm al titolo della Elitserien, vincendo anche il premio come miglior esordiente, miglior realizzatrice – con 487 punti (prima volta che la stessa giocatrice vince entrambi i riconoscimenti), il premio come miglior attaccante e giocatrice del torneo. A 15 anni.

Se già questi numeri, vittorie e premi mettono i brividi, per la lei è come se fossero le altre a dover iniziare il liceo, perché l’anno successivo la musica non cambia, e vince nuovamente il campionato e viene rieletta miglior giocatrice del torneo.

Pare sia atterrata un’aliena nell’estremo nord, e arriva il momento di far vedere al resto del mondo la rarità del suo talento. Nel 2016/17 si trasferisce in Francia, paese del papà, scomparso quando lei aveva 9 anni. Precisamente a Béziers, vicino Montpellier, in Occitania.

Un meteorite in Occitania: l’MVP più giovane della Ligue A

Cambiate il freddo svedese con il sole del Mediterraneo, lo stufato di renna con le zuppe di pesce e il resto è la solita storia. Isabelle è un meteorite che si abbatte sulla Ligue A: alla fine della stagione regolare porta Béziers ai playoff scudetto da terza classificata, arrendendosi però subito nei quarti a Saint-Raphael.

Ma c’è modo di arricchire la sua bacheca individuale. Neanche maggiorenne, con 531 punti totali (443 dagli attacchi e 39 al servizio) è la miglior realizzatrice, il miglior opposto ed MVP del campionato.

UFO avvistati anche nel sud della Francia. Isabelle è un’atleta straripante, che domina le avversarie e migliora le sue squadre, destinata a una crescita che pare inarrestabile.

Supera le Alpi a caccia della Serie A1

Vista la Francia, vuoi non vedere l’Italia? Arriva il momento della Serie A1, dove nella stagione 2017/18 veste i colori di Scandicci, società ancora giovane che nei tre anni precedenti – i primi nella massima serie – aveva raggiunto una salvezza tranquilla, due qualificazioni ai playoff con successive uscite ai quarti.

Con la nuova numero 11 Scandicci vive una stagione regolare incredibile, creando una squadra forte in tutti i reparti grazie anche alle giocate e l’esperienza di Bethania De La Cruz, Adenizia Da Silva e Lucia Bosetti tra le altre, raggiungendo così il secondo posto in un campionato bellissimo, con Novara (1°), Scandicci e Conegliano (3°) in un solo punto.

Fermate solo in semifinale da Conegliano, che vincerà poi il tricolore, per Scandicci è stata una stagione storica, la migliore mai registrata fino a quel momento, in cui spiccano dati significativi: 2,82 punti dal muro per set (1°), 611 punti dal servizio (3°) di cui 112 ace (3°) e 0,33 di efficienza offensiva (2°).

Tra tutte queste cifre però, quelle di Haak sono sempre le migliori, non solo a livello di squadra. A soli 18 anni è la miglior realizzatrice del torneo con 491 punti (6,14 per set) di cui 429 attacchi e 34 battute vincenti.

La seconda stagione in Italia è di nuovo incredibile, con valanghe di punti (463) e prestazioni da capogiro, che valgono il terzo posto e nuovi playoff, conclusi ancora in anticipo con la semifinale con Novara. Sembra allora che più di così a livello di squadra non si possa fare, e la tentazione di una nuova esperienza è concreta.

La consacrazione definitiva, sempre in giallo

La firma con il VakifBank di Istanbul le permette di raggiungere i successi che la consacrano definitivamente come star planetaria. In tre stagioni con coach Giovanni Guidetti vince due campionati (MVP x1), due coppe di Turchia, una Supercoppa, una Champions League e un Mondiale per Club (MVP e miglior opposto), continuando a segnare un’infinità di punti.

Rientrata in Italia nel 2022, a Conegliano ha rivinto tutto quello che c’era da vincere, in una squadra in cui alla fine delle partite il premio di MVP se lo girano, che pare una macchina perfetta, anche quest’anno lì a difendere il titolo.

Ma per spiegare ancora attraverso i numeri che giocatrice sia Isabelle Haak evidenziamo come dal 2017 al 2025 – considerando anche le tre stagioni in Turchia – compaia al 2° posto della classifica delle giocatrici che hanno segnato più punti (2,314) dietro solo Paola Egonu (3,314) con gli stessi punti per set (0.48) ma con 39 partite in meno, e una percentuale di attacchi vincenti del 46,3%.

Isabelle Haak appartiene a quell’élite di atlete che segnano la storia sportiva di un’intera Nazione. Guardando al passato e immaginando il futuro è difficile pensare che ci possa essere un’altra come lei. Una dominatrice incredibile tra il giallo-blu della sua Svezia e di Conegliano.