Superlega 2024/25: tutte le news | Volleyball World.

Esultanza di Mandiraci

Prende il nome de Il Magnifico, non è Lorenzo de’ Medici, ma Solimano I, il più grande sultano che l’Impero Ottomano abbia visto. Siamo nella prima metà del 1500, e tra conquiste territoriali, riforme giuridiche e amministrative e promozione dell’arte e della cultura ottomana, l’Impero vede il suo massimo splendore.

Nella Turchia che affaccia all’Europa, sulle coste del Mar Egeo, la città di Smirne divenne un porto strategico per le rotte commerciali mediterranee, attirando mercanti europei e comunità multietniche, uno dei centri urbani più importanti dell’Impero.

A distanza di secoli, nei primi giorni di primavera del 2002, a qualche chilometro da questa grande città portuale, nasce Efe Ramazan Mandıracı. In patria è già il futuro della nazionale maschile, lo chiamano Efelerin Efesi - il Signore degli Eroi - un soprannome che gioca con il significato del nome di battesimo. Efe nella cultura turca indica un leader coraggioso, carismatico, che lotta contro gli oppressori con il suo grande senso di giustizia e lealtà.

Efe è dei nuovi talenti del volley turco che vuole portare la Turchia al successo e lo splendore, magari come durante l’Impero di Solimano il Magnifico.

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L’inizio con l’Arkas e la sfida alle Capitali

E il viaggio dell’eroe nella pallavolo inizia nella felicità delle partite a scuola, durante l’ora di educazione fisica. Efe ha 13 anni, la palla e la rete ancora troppo alta per poter schiacciare come un martello sono i suoi primi amori.

Come quasi ogni sport in Turchia, anche la pallavolo rientra nella sfera di dominio di due poli distinti, Ankara e Istanbul. Negli ultimi trent’anni il campionato è uscito dalle due principali città solo sette volte. Quattro di queste compaiono nel decennio che va dal 2005 al 2015 e hanno i colori dell’Arkas Spors Kulübü, squadra con sede proprio nella Smirne di Efe.

È infatti nelle giovanili dell’Arkas che Mandıracı inizia la sua carriera, nella squadra che vuole soffiare la gloria alle franchigie dello Stato. Passati tre anni è il momento del salto fra i grandi, alternando presenze tra l’Arkas e l’altra squadra di Smirne, l’Altekma Spor Kulübü, in Voleybol 1. Ligi – seconda serie turca.

Il primo anno tra i professionisti gli vale la promozione in Efeler Ligi grazie al solo raggiungimento dei playoff con l’Altekma – playoff non disputati causa Covid e le quattro finaliste promosse direttamente. Dopo questo successo è il momento di tornare alla base, e dare tutto per l’Arkas, con cui alla prima stagione raggiunge il terzo posto in classifica in regular season, fermandosi alle semifinali playoff contro il Fenerbahce prima e nella finale terzo posto contro il Galatasaray poi.

Al di là dei buoni risultati di squadra, illuminati soprattutto dalla vittoria della Coppa di Turchia ad aprile, la stagione da rookie di Efe ci mette sul tavolo ottime statistiche che fanno già pensare come il giovane uscito dal vivaio diventerà importante. Con 559 punti è il settimo miglior marcatore del torneo; di questi, 49 arrivano dal servizio (5°). Quando la palla sfrega tra le mani di Efe dalla linea dei 9 metri c’è da aver paura.

Gli anni successivi proseguono con la comune tendenza. L’Arkas non va oltre le semifinali playoff, il titolo viaggia sempre verso Ankara, con tre vittorie per il Ziraat Bankasi e uno per l’Halkbank. È però la stagione 2023-2024 che segna la svolta nella carriera di Mandiraci, perché se in Efeler Ligi l’Arkas ottiene un negativo – considerando gli anni precedenti – sesto posto, in Coppa CEV la compagine di Smirne arriva vicina alla finale grazie al suo schiacciatore.

Con 173 punti è il miglior marcatore del torneo, 2° per attacchi vincenti (140), 3° per battute (19). Numeri magnetici per gli occhi degli osservatori delle squadre europee che finalmente hanno la certezza di trovare in Efe Mandıracı un giocatore speciale.

La chiamata di Piacenza

Lo sguardo più colpito e convinto – e convincente – è stato quello di De Nicolo, che ha portato Mandıracı a Piacenza per renderlo il pilastro del futuro, il giocatore simbolo, e già tassello di grande qualità e potenza del presente.

Arrivato da pochi giorni, gli sono bastati due punti al servizio e due in attacco per diventare Santo a Piacenza, così definito da coach Andrea Anastasi. Nel momento più caldo della partita d’esordio, nel derby emiliano con Modena, San Mandıracı chiude la pratica ed entra subito nelle voci in delirio dei tifosi del PalaBanca Sport.

«È stato davvero molto bravo. Siamo consapevoli di aver preso un giocatore di soli 22 anni con grandissimo talento. Si sta allenando con grande devozione e ha qualità obiettivamente di altissimo livello.» Andrea Anastasi

Una stagione iniziata con bandiere, tamburi e majorette che è andata poi assestandosi data la giovane età, la poca esperienza e il tempo di adattamento alla squadra e al campionato più importante, che però ha visto Mandıracı portare a casa 171 punti in regular season, di cui 15 ace e 16 muri.

Ma sembra che Efe viva per i momenti decisivi, come visto in questo inizio di playoff contro Verona, dove in due gare (vinte) ha registrato 28 punti ed è stato eletto per la prima volta in stagione MVP, in Gara 2.

Si parla già di sirene turche per lui, lo vuole il Fenerbahce, una di quelle squadre che ai tempi dell’Arkas dettava legge. Pare però che la volontà del ragazzo di Smirne sia quella di rimanere in Superlega, perché ora la testa è ai playoff, e San Mandıracı, Ramazan il Magnifico, il Signore degli Eroi, o semplicemente Efe, vuole portare il tricolore a Piacenza.